UNA” CALABRIA NUOVA “

                      O

UNA “ CALABRIA COLONIA” DI UN NORD PADANO ?

La Calabria per effetto di una dipendenza che dura da oltre centocinquantanni si trova,oggi, dopo la competizione elettorale delle regionali, a dover , definitivamente, scegliere tra :

 continuare ad essere: colonia degli “intrallazzi” politici nazionali e colonia della lega di Bossi o, alzare la “testa”, e, fare la sua rivoluzione liberandosi da ogni strapotere mafioso e politico.

Sono molte,purtroppo,le lobbies locali politiche,economiche,finanziarie,criminali che si spendono per lo sgretolamento del tessuto sociale, incuranti del degrado in cui hanno fatto crollare questa regione che dovrebbe appartenere anche a loro ma che a loro serve solo per accedere nei “salotti “ del peggiore potere centrale.

Quanto questo nuovo governo regionale saprà, o potrà, opporsi agli interessi delle “ caste” per la difesa della nostra gente offesa e qualità alla vita in un rapporto ritrovato con la natura , per formulare un politiche e criminali per creare un clima di larga unità in un progetto alternativo e saggio per ridare giustizia ed u progetto per dare finalmente voce a questa regione ed alle sue originalità culturali . E’ quanto ci domandiamo.

La Calabria non uscirà dal suo degrado civile, socio-economico, politico se non sapranno i calabresi ribellarsi per rompere ogni catena che ha reso questa regione dipendente dagli interessi del nord avido e sfruttatore. Sul futuro della Calabria pesa l’affermazione elettorale della Lega di Bossi che inizia a vantare una inquietante penetrazione anche fuori dalla padania e che ha definitivamente tolta la maschera della solidarietà nazionale assumendo il suo vero volto separatista. Lo ha fatto, subito dopo i risultati elettorali attraverso un suo dichiarato portavoce : il signor Gianluigi Paragone , posto dalla Lega nella RAI con licenza di offendere e colpire il Mezzogiorno iniziando l’opera devastante dagli operai di Termine Imarese , offrendo un gratuito,inaspettato sostegno promozionale alla “sua” mafiaaààà” !

La Calabria non può più vivere di ataviche “divisioni territoriali” ! Ha bisogno di una grande solidarietà interna e di un comune progetto capace d’essere tradotto in comportamenti conseguenti.

Pur non convergendo sulle posizioni politiche dell’on. Angela Napoli e dell’on. Fini non possiamo non constatare d’essere stati tra i pochi ad esprimere un “impegno politico nuovo “ in favore della Calabria e del Mezzogiorno.

Saprà il governatore Scopelliti opporsi agli intrighi politici nazionali rivendicando una sua piena autonomia iniziando dalla scelta dei suoi “compagni di viaggio”?

I calabresi che amano la loro terra devono imparare ad incontrarsi sopra e non dentro le percentuali elettorali,al di là dei confini e dei conflitti istituzionali perché il futuro della loro terra non può essere garantito da un Governo nordista e bigotto che prima di pensare alla realtà della Calabria e del Mezzogiorno pensa di far approvare una ulteriore legge-dono alla criminalità,legge spacciata come legge contro le intercettazioni. Governo pronto a genuflettersi servilmente ai” comandi “di una “curia romana”,che ha dichiarato guerra alle libertà repubblicane, interessata più ai propri interessi , anche economici, che a “predicare “ il Vangelo, e pronta ad offrire, in cambio della difesa dei suoi interessi profani, ogni sostegno alle più gravi distorsioni partitico-ideologica delle Istituzioni.

Saprà il governatore Scopelliti interpretare le sofferenze di una regione che soffre di emergenza ambientale, sociale, ecomica,politica : devastazioni che sono connesse strettamente alla dipendenza coloniale alla quale la classe dirigente,dal fascismo ai nostri giorni,ci ha condannati per soddisfare i propri “interessi”?

Saprà il governatore Scopelliti far prevalere il momento dell’incontro con una forte autonamia dai poteri delle lobbies?;Saprà il governatore Scopelliti far approvare un “bilancio”documento di programmazione e di scelte prioritarie verso formazione,cultura,università,ricerca,dissesto idrogeologico,ricostruzione del bosco,utilizzazione,in modo produttivo e non assistenziale,dell’esercito dei forestali,rompendo così la dispersione in atto di questa grande risorsa e la corruzione di questa grande energia che,nell’immaginario collettivo,è considerato settore in mano alle ndrine,saprà imporsi per la ultimazione del tratto autostradale Salerno-Reggi Calabria, l’autostrada ionica Reggio Calabria-Taranto e l’elettrificazione della ferrovia ionica ?

Sono obbiettivi di immediata attuazione e di non impossibile realizzazione se intorno a queste scelte si saprà creare la più ampia convergenza di quanti hanno a cuore le sorti della Calabria e non sono venduti alla politica del clientelismo o avvelenate dalla “dipendenza coloniale”.

Come saprà rivedere, infine,il governatore Scopelliti i criteri della lotta contro la disgregazione criminale ,poiché un atteggiamento basato sulla sola azione di polizia e’ un atteggiamento parossistico,privo di vie di uscita ,distruttivo,fonte di divisione rispetto alle popolazioni e all’interno delle Istituzioni?

I sequestri dei beni ai mafiosi non sono azioni risolutive.

La ndrangheta va combattuta non solo imponendo al governo centrale precise scelte politiche, quanto attaccandola nei suoi “sancta sanctorum”che sono le istituzioni ad ogni livello locale.E’ nei meandri dell’amministrazione pubblica che trova le sue risorse ed suoi sostegni la ndrangheta.Si conoscono i tratti autostradali in mano alle varie famiglie mafiose ,si conosce la mappa delle strutture turistiche disseminate sul territorio regionale in mano alle ndrine E’ qui che occorre stroncare l’azione criminale perseguendo duramente coloro che i favori hanno concesso e continuae-mailno a concedere.

La Calabria dovrà trovare in sé la forza d’essere diversa dalla politica nazionale.

O,no.

Sergio Scarpino

scarpinos@alice.it  

sergioscarpino@live.it

www.calabrialaicitaechiesa.it